I loro nomi non sono casuali poiché Marte, Ares per i greci era il dio della guerra che attraversava i campi di battaglia sul suo cocchio accompagnato da Deimos, il terrore, e Fobos, la paura. Jonatan Swift nei “I viaggi di Gulliver” immaginò che il pacifico e progredito popolo lillipuziano fosse dedito all’osservazione del cielo e ne scoprisse l’esistenza; in realtà furono scoperti solo nel 1877, oltre 150 anni dopo.

http://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/pia04304

http://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/pia04304

Sono più piccoli di molti asteroidi e di forma irregolare: Fobos, il più grande raggiunge i 28 km  col diametro maggiore, mentre Deimos appena 16 km. Tutto fa pensare che si tratti di asteroidi  sfuggiti al controllo gravitazionale di Giove e catturati da Marte, ma non tutti sono d’accordo: la loro posizione quasi perfettamente sullo stesso piano equatoriale del pianeta è difficile da spiegare con questa ipotesi. Tuttavia la loro composizione  di natura carbonacea li fa classificare tra gli asteroidi di tipo C (condriti). La morfologia della superficie e la scarsa densità del materiale rende conto in parte della forma irregolare causata forse da un rapido raffreddamento che non ha dato il tempo al materiale di condensarsi in una forma sferoidale. Ma le loro superfici sono fortemente craterizzate e percorse da lunghe fratture che testimoniano forti collisioni, che probabilmente hanno interessato anche la superficie di Marte. Molti dei crateri hanno nomi tratti da ”I viaggi di Gulliver”.

A soli 6000 Km dalla superficie di Marte, Fobos a causa della sua traiettoria posta sul piano equatoriale del pianeta, a latitudini  maggiori di 70°, si trova sotto l’orizzonte visibile. Compie la sua rivoluzione rapidissima in sole 7 ore e 39 minuti intorno a Marte, che invece incede lento nella sua rotazione in poco più di 24 ore, come la Terra. Visto dalla superficie del pianeta, Fobos sorge ad ovest e tramonta ad est due volte in un giorno. Nei giorni di equinozio le due lune proiettano piccole ombre sul pianeta, producendo più eclissi in un giorno. Il satellite Mars Reconnaissance Orbiter ha documentato questi eventi dallo spazio, mentre i rover  li filmavano dalla superficie del pianeta, al quale Fobos  mostra sempre la stessa faccia, come fa la nostra Luna.

Dalla superficie di Fobos lo spettacolo non è meno interessante: Marte incombe apparendo 6400 volte più grande che visto dalla Terra e 2500 volte più luminoso della nostra luna piena. Deimos  impiega oltre 30 ore per ruotare nel piano equatoriale  di Marte a circa 20.000 km di distanza dalla sua superficie, sorgendo ad est e tramontando ad ovest. A causa delle sue dimensioni, da Marte appare grosso modo come dalla Terra appare Venere. Ma con un piccolo telescopio un marziano può vedere le sue fasi. Come per Fobos si trova sotto l’orizzonte visibile per chi si trovasse a latitudini elevate. Entrambi i satelliti sono pesantemente craterizzati, il cratere più grande di Fobos, Stickney, ha un diametro pari quasi alla metà del diametro della luna stessa. Anche  Deimos ha un cratere piuttosto ampio rispetto alle sue dimensioni: 2,3 km di diametro, ma il suo aspetto è più liscio poiché le polveri e i detriti generati dagli impatti sono stati trattenuti in parte nell’orbita gravitazionale di Marte e quelli rimasti sulla traiettoria di Deimos  si sono depositati sulla sua superficie quando lo hanno incrociato.