Astronomia al tempo dell’Appia > VEN 27 settembre 2019, Notte dei ricercatori //
La Terra è una sfera, o quasi: ma quant’è il suo raggio? Come l’hanno misurato? Chi?
Come fu possibile 2240 anni fa circa misurarlo con impressionante precisione? … e senza gli strumenti tecnologici di oggi…..
Scoprilo venendo al Planetario!
Venerdì 27 settembre 2019
Astronomia al tempo dell’Appia: Eratostene e il raggio terrestre
ore 21.00 – ore 21.30 – ore 22.00 – ore 22.30
Lo spettacolo sarà replicato 4 volte nelle due ore complessive di attività
Ingresso gratuito
Apertura dalle ore 20.50.
50 posti a turno.
Non è possibile prenotare
Il breve spettacolo dimostrativo propone la simulazione in cupola della stima del raggio terrestre effettuata nel 240-230 a.C. da Eratostene di Cirene. Eratostene fu un famoso matematico (suo l’algoritmo per ricavare i numeri primi), fu bibliotecario della celebre biblioteca di Alessandria, la più grande del mondo antico e fu astronomo.
Ed escogitò in ingegnoso procedimento per stimare il raggio della Terra sfruttando alcune, pochi, teoremi di geometria euclidea.
Così, in modo geniale e senza alcun mezzo tecnologico Eratostene misurò il raggio della Terra ottenendo un valore che differisce solo del 5 % dal valore attualmente conosciuto.
Come fece? Suppose che la Terra avesse una forma esattamente sferica. E dai racconti dei carovanieri (non esistevano i contachilometri!) sapeva quante giornate di cammino e, quindi, quanti stadi egizi (non esistevano metro e chilometri) separavano Syene (l’attuale Assuan) da Alessandria.
E poi, una acuta osservazione effettuata il giorno del solstizio d’Estate, il 21 giugno. A mezzogiorno del 21 giugno, ad Assuan il Sole illuminava il fondo dei pozzi, un bastone non proiettava ombra. Lo stesso giorno, a mezzogiorno, ad Alessandria, un bastone piantato verticalmente proiettava ombra.
Perché? Come sfruttare questo per la stima del raggio terrestre? Conosci la geometria delle rette parallele? Se sì, il gioco è fatto!
Lo spettacolo è una produzione originale del Planetario, ideato e realizzato da L. A. Smaldone e P. Di Lorenzo. Come ogni spettacolo inizierà con il passaggio graduale dalla luce al buio e con la presentazione del Planetario di Caserta, primo planetario digitale a platea unidirezionale realizzato nel centro-sud d’Italia. Seguirà la presentazione in anteprima del cielo visibile ad occhio nudo a Caserta e dintorni la sera del 27 settembre: oggetti naturali (stelle, Luna, etc.) e immaginari (costellazioni) e loro caratteristiche fisiche e evocative (miti e leggende).
Durata: 20 min.
Gli spettatori eventualmente in coda e in attesa dello spettacolo successivo in cupola possono visitare il percorso museale.